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Documenti sequestrati da Israele mostrano la presenza di Hamas nelle scuole delle Nazioni Unite

Mentre Israele afferma che le Nazioni Unite hanno cercato di minimizzare il problema, l'organizzazione mondiale sostiene che i funzionari israeliani stanno conducendo una ingiusta campagna per screditarla.

A picture taken during an escorted tour in Gaza in February showing a tunnel that the Israeli military said was built by Hamas and ran beneath an UNRWA school, eventually leading to a communication hub under UNRWA’s Gaza headquarters.

 

Di Jo Becker e Adam Rasgon

Corrispondenti da Gerusalemme e Tel Aviv

New York Times, 8 Dicembre 2024

Copyrights: Sergey Ponomarev for The New York Times

Per i suoi studenti, Ahmad al-Khatib era un vicepreside di una scuola elementare a Gaza, gestita dall’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (l’UNRWA). Per l’ala militare di Hamas, dicono i documenti, era tutt’altra cosa: un ufficiale di fanteria che operava nella città di Khan Younis, nella parte meridionale di Gaza.

L’ala militare, nota come Brigate Qassām, teneva registri meticolosi dei suoi combattenti, tracciando le armi che venivano fornite loro e valutando regolarmente tutto, dalla loro idoneità alla loro lealtà.

Il signor al-Khatib, dipendente dell’agenzia delle Nazioni Unite dal 2013, era tra loro: documenti segreti interni di Hamas condivisi con il New York Times dal governo israeliano affermano che al-Khatib aveva il grado di comandante di squadra, era un esperto di combattimento a terra e aveva ricevuto in dotazione almeno una dozzina di armi, tra cui un Kalashnikov e granate a mano.

L’agenzia per i rifugiati palestinesi, nota come UNRWA, gestiva scuole in tutta Gaza prima che venissero chiuse in seguito all’attacco di Hamas del 7 ottobre contro Israele e alla guerra che ne è seguita. L’agenzia, che impiega circa 13.000 persone, tra cui migliaia nelle scuole, ha il dovere di mantenere la neutralità delle sue strutture nelle zone di conflitto in cui opera, anche tenendo i militanti fuori dai suoi locali e dai suoi stipendi.

Tuttavia, interviste e un’analisi dei documenti condivisi con il Times dall’esercito israeliano e dal Ministero degli Esteri indicano che il signor al-Khatib era una delle almeno 24 persone impiegate dall’UNRWA, in 24 scuole diverse, che erano membri di Hamas o della Jihad islamica, un altro gruppo militante. Prima della guerra, l’agenzia era responsabile per un totale di 288 scuole, ospitate in 200 diversi complessi edilizi a Gaza.

A quanto emerge dai documenti, la maggior parte erano dirigenti scolastici di alto livello, presidi o vicepresidi, e il resto erano consulenti scolastici e insegnanti. Quasi tutti gli educatori legati ad Hamas, secondo i documenti, erano combattenti nelle Brigate Qassām.

 

L’esercito israeliano ha affermato di aver ottenuto la serie di documenti durante le sue operazioni militari a Gaza. Sebbene il Times non abbia avuto modo di accertare in modo indipendente l’autenticità dei documenti, essi presentano somiglianze con altri documenti di Hamas che il Times ha esaminato. Inoltre, i nomi e i numeri di identificazione elencati nei documenti sequestrati corrispondono a quelli in un database separato dell’UNRWA.

 

I funzionari dell’UNRWA affermano che Israele stia portando avanti una campagna per screditare l’agenzia e portare a chiuderla. L’agenzia ha a lungo fornito istruzione, assistenza sanitaria e altri servizi a milioni di palestinesi a Gaza, in Cisgiordania, in Libano, Siria e Giordania, e ha convertito molte delle sue scuole in rifugi durante l’attuale conflitto. È difficile, affermano i funzionari dell’ONU, garantire che non ci siano militanti tra gli impiegati dell’agenzia a Gaza, dove essa è uno dei maggiori datori di lavoro e dove Hamas esercita un controllo ferreo da quasi due decenni.

Le scuole dell’agenzia a Gaza sono diventate un punto focale nell’attuale conflitto. Dall’inizio della guerra sono state colpite circa 200 strutture dell’UNRWA, molte delle quali scuole.

Israele sostiene che Hamas ha utilizzato gli edifici per scopi militari e per nascondere i suoi combattenti, rendendoli obiettivi legittimi ai sensi del diritto internazionale. Ma le Nazioni Unite affermano che gli attacchi israeliani alle scuole hanno probabilmente violato la legge, causando danni sproporzionati ai non combattenti.

Tra i documenti sequestrati ci sono piani militari segreti di Hamas che dimostrano che le Brigate Qassām consideravano le scuole e altre strutture civili come “i migliori ostacoli per proteggere la resistenza” nella guerra asimmetrica del gruppo con Israele. I documenti elencano anche due scuole in particolare, che dovevano essere utilizzate come ridotta militare dove i combattenti potevano nascondersi e nascondere armi in caso di conflitto.

Il governo israeliano ha condiviso i documenti su richiesta del Times, dopo che i funzionari israeliani avevano fatto circolare un elenco di 100 dipendenti dell’UNRWA sostenendo che si trattasse di militanti. Il Times ha richiesto documenti correlati specificamente a dipendenti della scuola, i quali, in quanto sottoinsieme considerevole dei dipendenti dell’agenzia, offrono una finestra sulle prove dietro le affermazioni di Israele. I documenti sequestrati, insieme alle interviste di attuali ed ex dipendenti dell’UNRWA, residenti ed ex studenti a Gaza, offrono la prova finora più dettagliata della portata della presenza di Hamas all’interno delle scuole dell’UNRWA. In diversi casi, gli educatori sono rimasti impiegati dall’UNRWA anche dopo che Israele ha fornito avvertimenti scritti in cui affermava che essi erano militanti.

 

La presenza del gruppo nel sistema d’istruzione sembra essersi estesa oltre i confini di Gaza: a settembre Hamas ha annunciato la morte del suo leader in Libano, un preside di scuola ed ex capo del sindacato degli insegnanti dell’UNRWA in quel paese.

Israele ha a lungo accusato l’UNRWA di fare troppo poco per impedire l’infiltrazione di Hamas. All’inizio di quest’anno, Israele ha affermato che 18 dipendenti dell’agenzia hanno partecipato all’attacco del 7 ottobre e diversi paesi che finanziano l’UNRWA hanno sospeso le donazioni.

A ottobre, il parlamento israeliano ha approvato una legge volta a chiudere le attività dell’UNRWA a Gaza e in Cisgiordania e ha recentemente informato i diplomatici dei paesi che finanziano l’UNRWA riguardo ai documenti condivisi con il Times.

Mentre Israele afferma che altre agenzie di aiuti potrebbero svolgere le funzioni dell’UNRWA, i funzionari umanitari temono che la brusca transizione che Israele cerca potrebbe essere catastrofica.

L’UNRWA ha affermato di prendere sul serio le accuse secondo cui i membri dello staff erano militanti. In risposta all’inchiesta del Times sui documenti, i funzionari dell’UNRWA hanno affermato che l’agenzia aveva messo un dipendente in congedo amministrativo e che le Nazioni Unite avevano richiesto maggiori informazioni a Israele su circa altri 10.

Philippe Lazzarini, commissario generale dell’UNRWA, ha affermato che l’agenzia ha fatto fatica a ottenere da Israele informazioni che le avrebbero consentito di agire sulle accuse. Ha aggiunto in modo incisivo che era “straordinariamente interessante” che il governo israeliano non avesse scelto di condividere i materiali con l’agenzia stessa.

Ma ha anche riconosciuto che l’UNRWA non aveva le risorse per indagare in modo indipendente su tali accuse.

“Siamo sempre stati chiari sul fatto che non siamo un’organizzazione di intelligence o sicurezza”, ha affermato Lazzarini in un’intervista.

I funzionari israeliani, da parte loro, hanno affermato che le Nazioni Unite hanno cercato di minimizzare il problema. Hanno espresso frustrazione per come le Nazioni Unite hanno risposto, quando Israele ha condiviso informazioni dettagliate all’inizio di quest’anno sui 18 dipendenti dell’UNRWA accusati di aver partecipato al 7 ottobre.

“L’ONU sembra intenzionata a trattare questo problema come questione di qualche mela marcia, piuttosto che riconoscere che è l’albero ad essere marcio”, ha affermato Amir Weissbrod, vicedirettore per le organizzazioni internazionali al Ministero degli Esteri.

Basem Naim, portavoce di Hamas, ha rifiutato di commentare.

Il Times non è riuscito a contattare la maggior parte degli educatori nominati nei documenti, perché i loro numeri di telefono non funzionavano, non rispondevano ai messaggi sui social media ed è difficile rintracciare le persone in una zona di guerra in cui Israele impedisce in gran parte ai giornalisti di entrare.

I residenti di Gaza hanno affermato in varie interviste che l’idea che Hamas avesse agenti nelle scuole dell’UNRWA era un “segreto di Pulcinella”. Uno dei 100 educatori sulla lista fornita da Israele veniva regolarmente visto fuori orario, in divisa da combattimento di Hamas, con un Kalashnikov.

I documenti non indicano se tutti i 24 educatori abbiano partecipato a combattimenti attivi. Ma i registri, insieme alle interviste, indicano che almeno un terzo di loro ha ricevuto gli strumenti per farlo.

Prendiamo, per esempio, Mustafa al-Farra e Ayman al-Alami, che sono elencati come insegnanti dell’UNRWA a Jabalia e Khan Younis. Diversi documenti del personale delle Brigate Qassām sequestrati da Israele li elencano separatamente come combattenti. Inoltre, i documenti con l’intestazione dell’ala militare mostrano che al signor al-Farra è stato consegnato un AK-47, mentre il signor al-Alami ha partecipato a un corso di addestramento al lancio di razzi di Hamas nel 2023.

Prima del 7 ottobre, Israele non considerava la scoperta dei legami di Hamas con l’UNRWA una priorità dell’intelligence. Gli analisti dell’intelligence, però, scoprivano occasionalmente prove dell’infiltrazione di Hamas e le trasmettevano.

Nel 2011 il Ministero degli Esteri israeliano avvisò l’UNRWA che uno dei suoi educatori, Naji Abu Aziz, era un agente di Hamas e sollecitò l’agenzia a condurre un’indagine. L’UNRWA avviò un’indagine, ma in una lettera inviata al Ministero degli Esteri all’epoca, affermò di aver bisogno di più prove. Il Ministero rispose che rivelare tali informazioni avrebbe potuto mettere in pericolo le fonti di intelligence.

I documenti sequestrati dall’esercito israeliano elencano il signor Abu Aziz come membro dell’unità chimica del dipartimento di produzione militare di Hamas. Il potenziale legame del signor Abu Aziz con Hamas è emerso anche nel 2020 su un account Telegram. In uno dei comunicati di Hamas sequestrati si faceva notare la divulgazione, confermando l’appartenenza del signor Aziz all’unità chimica del dipartimento di produzione militare di Hamas, e si raccomandava che l’account Telegram venisse hackerato e chiuso.

Il signor Abu Aziz è elencato nel database dell’UNRWA come preside dell’istituto privato maschile Khuza’a.

In altri casi, l’agenzia non ha licenziato gli agenti di Hamas dopo che sono stati scoperti dei tunnel sotto o adiacenti alle sue scuole.

Nel 2017, l’UNRWA ha scoperto un tunnel che passava sotto la scuola maschile Maghazi nel centro di Gaza. L’agenzia dichiarò all’epoca di aver presentato una protesta a Hamas per il tunnel e di essersi mossa per sigillare gli ingressi.

I documenti sequestrati affermano che il preside della scuola, Khaled al-Masri, è un membro di Hamas a cui sono stati consegnati un fucile d’assalto e una pistola, e su Facebook è ritratto in piedi davanti a uno striscione di Hamas.

Rimane nello staff dell’UNRWA, afferma l’agenzia, ma è sotto inchiesta per una violazione dei social media.

Lo scorso febbraio, come riferiscono funzionari israeliani, le loro forze hanno effettuato un raid sul condotto di un tunnel vicino a un’altra scuola dell’UNRWA, che conduceva a un tunnel sotto la scuola lungo quasi mezzo miglio e dotato di armi. I documenti di Hamas sequestrati elencano quel preside, Mohammed Shuwaideh, come vice comandante di squadra con competenze ingegneristiche.

Philippe Lazzarini, Alto Commissario dell’UNRWA, ha detto che la sola esistenza di un condotto adiacente non implicava necessariamente il coinvolgimento del preside. Tuttavia, il 13 novembre, lo stesso giorno in cui il Times ha consultato l’UNRWA sul signor Shuwaideh, quest’ultimo è ​​stato posto in congedo amministrativo.

Le Nazioni Unite non hanno modo di verificare che i suoi dipendenti non siano membri di Hamas o di altri gruppi militanti, ha detto James Lindsay, che ha prestato servizio come consigliere generale dell’UNRWA fino al 2007.

“L’ONU non è stata in grado e/o non ha voluto rimuovere i militanti di Hamas e i loro sostenitori, così come quelli di altri gruppi terroristici, dai propri ranghi”, ha affermato Lindsay. “Le pratiche di assunzione dell’UNRWA e la composizione del bacino di manodopera da cui l’UNRWA attinge i propri dipendenti mi suggeriscono che i numeri di cui parlano gli israeliani sono probabilmente molto vicini alla verità”.

Anche per controlli su eventuali precedenti penali, l’UNRWA si affida ai dipendenti, che presentano delle autodichiarazioni e forniscono eventuale conferma di una fedina penale pulita tramite una lettera delle “autorità de facto”. A Gaza, ciò significa Hamas e, prima che Hamas prendesse il potere nel 2007, significava l’Autorità Nazionale Palestinese.

Lo sforzo più serio per indagare su potenziali membri di Hamas tra i dipendenti dell’agenzia è avvenuto dopo che Israele ha accusato i 18 dipendenti dell’UNRWA di coinvolgimento nell’attacco del 7 ottobre. In quei casi, i funzionari israeliani hanno affermato di aver fornito video e informazioni sensibili che, a loro dire, corroboravano le loro affermazioni. (Un diciannovesimo nome è stato espunto, dopo che i funzionari hanno affermato che era stato identificato erroneamente.)

Per nove dei dipendenti, l’Ufficio dei servizi di controllo interno delle Nazioni Unite ha affermato che non vi erano prove sufficienti per agire. Ma una copia del suo rapporto, che non è mai stato reso pubblico, afferma che non ha preso in considerazione le prove fornite da Israele sulla loro “presunta appartenenza all’ala armata di Hamas o ad altri gruppi militanti”.

Gli inquirenti delle Nazioni Unite alla fine hanno ritenuto solo che gli altri nove “potrebbero essere” coinvolti. (In un caso, agli inquirenti è stato mostrato un video dell’impiegato che gettava un israeliano morto in un SUV.)

Tuttavia, un portavoce dell’UNRWA ha affermato che quasi tutti i dipendenti sono stati licenziati o messi in congedo.

Khalil al-Halabi, un ex funzionario dell’UNRWA a Gaza, ha sostenuto che punire l’intera agenzia e tutti coloro che serve per le malefatte di alcuni dipendenti sarebbe stato ingiusto. Ma ha affermato che le azioni degli impiegati legati ai militanti stavano causando danni enormi all’agenzia.

“È un disastro”, ha affermato al-Halabi, che è stato critico nei confronti dell’attacco del 7 ottobre. “Stanno essenzialmente dando a Israele un pretesto per chiudere l’UNRWA”.

 

Jo Becker è un reporter dell'unità investigativa del Times.

Adam Rasgon è un reporter del Times a Gerusalemme, e si occupa di affari israeliani e palestinesi.

 

 

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https://www.nytimes.com/2024/12/08/world/middleeast/hamas-unrwa-schools.html?unlocked_article_code=1.f04.lcW3.n2kj8akEfM-M&smid=nytcore-ios-share&referringSource=articleShare