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Perché la "Dichiarazione sulla relazione della Chiesa con le religioni non cristiane" ("Nostra Aetate") è importante per lo Stato di Israele

commemoration 59th anniversary declaration Nostra Aetate

CELEBRATION CANVA 59TH

Tendiamo a commemorare eventi significativi solo quando raggiungono una pietra miliare temporale, come un decennio, un secolo o un millennio, anche se potrebbero essere altrettanto rilevanti, o addirittura di più, in qualsiasi altro momento. Ecco perché, in attesa di commemorare i 60 anni della Dichiarazione Nostra Aetate che avverrà nell'ottobre 2025, mi sento in dovere di condividere alcuni pensieri sulla sua importanza oggi, mentre ci avviciniamo al suo 59° anniversario.

La mia esperienza di vita mi ha insegnato una lezione piuttosto basilare ma importante, ovvero che l'unico modo per liberarci da pregiudizi e preconcetti verso gli altri è fare un vero sforzo per conoscerli, per incontrarli faccia a faccia, senza filtri, da pari, in un'atmosfera aperta, onesta e rispettosa. Ho scoperto che farlo è un'esperienza molto potente e gratificante, che può trasformare i sentimenti negativi in ​​positivi, il risentimento in rispetto, l'avversione in attrazione, l'animosità in reciprocità, l'odio in amore.

Non è necessario fare riferimento a complessi costrutti filosofici o teologici, come Nostra Aetate, per comprendere questa verità fondamentale. Osservare i bambini piccoli in un asilo che giocano tra loro fornisce la prova più convincente. I bambini piccoli non si giudicano in anticipo l'un l'altro, motivo per cui di solito vanno d'accordo e giocano in armonia.

Sebbene nasciamo privi di pregiudizi e parzialità, da qualche parte lungo il cammino ciò cambia e iniziamo a guardare gli altri attraverso filtri e lenti che creiamo o adottiamo. A volte, quei filtri si rivelano utili per distinguere gli amici dai nemici. Molto spesso, però, portano a una percezione distorta e negativa dell'altro, accompagnata da forti sentimenti di risentimento, odio e disprezzo. Alcune delle ideologie e delle forme di odio più orribili e genocide del mondo sono nate da forti sentimenti negativi, fondati su una visione pregiudizievole dell'altro.

Purtroppo, come ci insegna la storia, quell'odio è stato troppo spesso rivolto verso il popolo ebraico e oggi anche verso lo Stato ebraico, Israele.

Stiamo vivendo un simile periodo oggi, mentre assistiamo a un'ondata preoccupante di antisemitismo in tutto il mondo e mentre lo Stato di Israele viene attaccato quotidianamente da regimi impegnati nella sua distruzione.

Abbiamo vissuto un periodo simile durante l'Olocausto, che è stato alimentato dall'ideologia genocida antisemita nazista che cercava l'eliminazione dell'intero popolo ebraico.

Abbiamo vissuto questa realtà negli ultimi 2000 anni, mentre il risentimento e l'animosità verso il popolo ebraico hanno portato, più e più volte, a ripetute manifestazioni di violenza e discriminazione contro di esso.

Rompere questo ciclo di violenza e odio è essenziale per noi per poter vivere in una società che sostiene i valori del rispetto per l'altro, della dignità umana e della vita. È importante non solo per il popolo ebraico, ma per l'umanità nel suo insieme.

 

Ricordo spesso le parole dell’ex presidente israeliano, il defunto Shimon Peres, che diceva che ci sono solo due qualità che si devono possedere per provare vera felicità e realizzazione nella vita: amore e curiosità. Amore e curiosità non sono emozioni che si possono suscitare e provare da soli. Richiedono un impegno con gli altri, basato sul rispetto e l'apprezzamento reciproci.

Per citare Christopher McCandless, mentre si avvicinava alla fine della sua vita, in solitudine: "La felicità è reale solo quando è condivisa". Lo stesso vale per l'amore.

A volte abbiamo bisogno che un principio guida ci venga trasmesso da una figura autorevole, per ricordarci la necessità di avvicinarci l'un l'altro con rispetto e con una mente e un cuore aperti, come fanno i bambini.

Resettando la mentalità che ha causato quasi 2000 anni di un difficile dialogo tra cristiani ed ebrei, e trasformandola da una di disprezzo a una di rispetto, Nostra Aetate si è offerta di essere quel principio guida per la chiesa cattolica.

Nostra Aetate ha segnato una svolta storica, trasformando quasi 2000 anni di dialogo cristiano-ebraico, che era stato radicato nel disprezzo, in una relazione basata sull'accettazione e sul rispetto reciproci. Lo spirito di riconciliazione promosso da Nostra Aetate è stato essenziale anche per la svolta diplomatica tra Israele e la Santa Sede, culminata nella firma di un Accordo Fondamentale nel dicembre 1993 e nell'istituzione di piene relazioni diplomatiche un anno dopo.

Poiché attualmente oltre la metà della popolazione ebraica mondiale vive in Israele, i legami bilaterali tra Israele e la Santa Sede sono essenziali per realizzare la visione di Nostra Aetate, che promuove una relazione rinnovata e migliorata tra la Chiesa cattolica e il popolo ebraico.

In questo contesto è essenziale per noi continuare ad avanzare lungo il rinnovato percorso del dialogo ebraico-cattolico che Nostra Aetate ha stabilito, applicando al contempo i suoi principi di rispetto, impegno e comunicazione aperta ad altri contesti di conflitto e lotta umana, sia in Medio Oriente che oltre. Questo approccio è sempre stato, e rimane, una pietra angolare della visione di Israele per la pace e la comprensione.

 

Ambasciatore di Israele presso la Santa Sede

Yaron Sideman